Paolo Fiore ci ha invitato a «scrivere» insieme la parola amore, come per un’enciclopedia o un racconto di fiabe.
Dell’amore vero, dunque. Forse, perché l’amore ci riguarda, riguarda l’intera nostra vita. Ed è la questione dell’altro, dell’incontro con l’altro, l’altro che è, ancora sempre, da imparare.
Una questione cognitiva? È un «sapere l’altro»? Oppure, una disposizione emotiva? Di fiducia nell’altro, che è ammettere appunto di non poter sapere tutto dell’altro, legittimato a «essere così com’è», per permettergli solo così di entrare a far parte della nostra vita.
(3, continua)