Pensare l’alternativa all’esistente: immaginare/sperimentare un futuro diverso

È vero, oggi sembra impossibile pensare un’alternativa all’esistente. E l’esistente è il sistema economico e politico del capitalismo. In assenza della possibilità di una scelta non resta che il rifiuto o, almeno, la messa in discussione del contesto, del sistema nei cui termini la maggior parte degli individui, imprigionata in dinamiche esistenziali e lavorative senza più la possibilità di decidere della propria vita e del proprio futuro, è obbligata a un senso di rassegnata impotenza, di frustrazione.

Ma la possibilità di prefigurare un “futuro diverso” è davvero solo un esercizio di immaginazione? O non significa, invece, stabilire che il futuro può avere un effetto sul presente e, quindi, sperimentare fin da ora il potere dell’immaginazione nel realizzare una diversa comprensione della vita presente? A cominciare, cioè, con l’affermare che ciò che davvero vale la pena di vivere (valori) e di desiderare è una vita comune, che gli esseri umani possono esistere solo in una “dimensione collettiva”, nella necessità consapevole della loro stessa socialità.

Ma come una comprensione altra, una «visione diversa del futuro», non come un “altrove”, un “fuori”, un altro mondo, è poi in grado di dar vita a una trasformazione, a un cambiamento possibile dell’attualità del mondo?  Come – cosa che vale in ogni attività creativa – inventare nuovi modi di operare, una “nuova pragmatica”, come inventare nuove possibilità?  E, soprattutto, come, nella società del consumo e della produzione capitalista, riappropriarsi della possibilità di vivere una vita che non sia dominata da una condizione di mancanza o di precarietà lavorativa, che alimenta la costante frustrazione del desiderio individuale, e la subordina alla semplice sussistenza?

Di quale esperienza comune, da cui apprendere attraverso una pratica condivisa, abbiamo bisogno? A partire però da un apprendimento che sia di un ordine più elevato di quello nei cui termini comprendiamo il presente. Una questione epistemologica.

(7, continua)

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