L’ascolto di alcuni testi poetici collettivi, prodotti da «Edizioni volanti» del Laboratorio Urbano – Mente Locale, ci riporta a una verità semplice: che il linguaggio si produce nella convivenza.
Siamo “esseri di parola”, nella prospettiva biologica ed evolutiva indicata da Humberto Maturana, per il quale «il linguaggio non si produce nel corpo come un complesso di regole, ma nel fluire delle coordinazioni comportamentali consensuali»; e, in altri termini, noi siamo esseri che dipendono, in pratica e in tutto, da quel modo di vita che Michail Bachtin chiama «dialogica»:
«La vita per sua natura è dialogica. Vivere significa partecipare ad un dialogo: interrogare, ascoltare, rispondere, consentire, etc. In questo dialogo, l’uomo partecipa tutto e con tutta la vita: con gli occhi, con le labbra, con le mani, con l’anima, con lo spirito, con tutto il corpo, con gli atti. Egli mette tutto sé stesso nella parola, e questa parola entra nel tessuto dialogico della vita umana, nel simposio universale… L’uomo con voce integrale entra in un dialogo». (in L’autore e l’eroe di Michail Bachtin, p. 331)
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