Questo mondo è il mondo in comune. Un mondo condiviso, la cui realtà, come dice Hannah Arendt, è più forte di ogni potere. È sempre il mondo in comune il punto di partenza per poter immaginare, configurare mondi possibili. Mondi che, tuttavia, possono essere i più diversi e, anche, in conflitto tra loro.
Se la soluzione non è quella del «paradosso del vicino di casa», come allora è possibile la convivenza? La formazione del legame sociale?
Franca D’Agostini ci rinvia al nostro modo di ragionare.
(6, fine)