C’è una difficoltà evidente.
Non è facile capire quale sia la forma di esistenza che più si accorda con una verità che si afferma in una continua interrogazione su sé stessa, secondo il principio dinamico di un continuo superamento del limite (volontà di potenza).
Un’esistenza che, soggetta alla tecnica, si esercita come dominio sulla realtà? Oppure, un’esistenza che, come un bambino, ha ancora bisogno della scoperta della realtà? E del godimento più pieno della vita?
Qual è il legame tra la ricerca della verità e l’estetica dell’esistenza? In cosa consiste, in definitiva, il potere (la possibilità) di essere umani?
Il confronto a tavola è stato vivace.
(2, continua)