Qual è il ruolo dell’emotività, delle passioni umane, in politica? E, in particolare, della rabbia?
È possibile “rivendicare” un’utilità, un uso costruttivo, dell’esperienza sociale della rabbia in una prospettiva pienamente democratica, ugualitaria della società?
Un uso radicale, egualitario della rabbia risiede, per Franco Palazzi, nella possibilità di un dialogo tra una buona filosofia politica e una buona prassi politica, nel bisogno di tenere insieme una teoria e una prassi della rabbia come sentimento politico, quale è quello che, attraverso i movimenti sociali, si esprime in un’ottica di radicale cambiamento della società – di quella società la cui oppressione e ingiustizia sono alla base appunto dell’esperienza collettiva della rabbia.
Quali informazioni sulla società veicola il sentimento della rabbia?
Il valore informativo della rabbia richiede la creazione di un «ecosistema», di un contesto sociale in cui la manifestazione della rabbia, anche nella sua espressione violenta, ci aiuta a pervenire ad una interpretazione critica della realtà sociale e, insieme, ad una sua comprensione come legittimo esercizio di un potere trasformativo di quella stessa realtà.
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