I social media sono la nuova agorà – la piazza dove si forma oggi il dibattito pubblico. Ma l’accesso a questo spazio virtuale, potenzialmente aperto a tutti, qualifica davvero la partecipazione – la “presa di parola” – di una moltitudine di individui come effettiva espressione di cittadinanza? Al suo interno, è davvero possibile esercitare un qualche incidenza politica, fornire cioè un contributo effettivo al processo attraverso cui deliberare e prendere decisioni sulla vita collettiva, comune?
Per Giuseppe I. Morello, è possibile trovare una risposta nell’analisi di quell’esperienza comune che si dà nel linguaggio, la conversazione, da cui dipende la soddisfazione o meno del bisogno profondo di una reciproca comprensione.
Come funziona oggi la “conversazione” pubblica? Come il “dialogo pubblico” si riflette sull’individuo che vi partecipa? Come, attraverso la mescolanza pubblica in una pluralità di voci, l’individuo giunge a costruirsi un’«immagine del mondo» possibilmente condivisa?
Come cambia allora, nella attuale fase evolutiva dei mass media, lo spazio del discorso pubblico? Forse si sta verificando qualcosa di irreversibile nella produzione di senso della nostra vita comune.
(1, continua)
Video appartenente alla cena:
Cena Nº70
La sindrome di Hyde Park Corner. Come trasformare i soliloqui in dialoghi
con Giuseppe I. Morello