Di fronte a un modello valoriale in base al quale la realizzazione umana è delegata all’acquisizione crescente di beni materiali, di merci dal valore più simbolico che reale, in una fase storica in cui questa stessa promessa è sempre più disattesa dal sistema capitalista che la promuova, come si esce da questa contraddizione di sistema?
La promessa di appagamento, attraverso cui il modello di crescita capitalista è riuscito finora a legittimarsi, non regge più, anzi, si rovescia sempre di più in frustrazione.
Quale potere di attrazione – e quale piacere – può esercitare la prospettiva di una società comunista? Uscire da una logica della rinuncia è, per Elisa Cuter, la premessa per praticare una «rivoluzione di lusso». Una premessa, questa, che può soprattutto valere per i giovani, per i quali la costruzione della propria vita non sia messa a carico della sola responsabilità individuale, ma sia aperta al “fare in comune” di una società davvero inclusiva.
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