Lo sviluppo di nuove tecnologie riproduttive – come l’editing genetico – apre nuovi scenari per la riproduzione sessuale umana. La nascita di un essere umano non è più il ‘dono’ di una regolazione naturale della fertilità, ma l’oggetto di una scelta, in cui la fecondità è il risultato di una progettazione biotecnologica.
Il dispositivo principale dell’ingegneria genetica è la “manipolazione”, uno strumento per mezzo del quale è possibile creare nuove combinazioni genetiche e determinare specifiche mutazioni. E oggi trova applicazione in un’ampia varietà di contesti in cui vengono impiegati organismi viventi per ottenere sostanze e prodotti utili, ad esempio, in farmacologia e medicina, in agricoltura e zootecnia, in ambito alimentare, energetico e ambientale.
Ma cosa succede quando questa mediazione tecnologica interviene nel processo di riproduzione di un essere umano?
Come la natura di questa mediazione si riflette sul progetto genitoriale, sul desiderio di essere genitore – una mediazione, un’attività produttiva attraverso cui l’essere umano è in grado di “generare” la sua stessa costituzione biologica?
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Video appartenente alla cena:
Cena Nº82
Mettere al mondo un figlio: essere genitori responsabili al tempo del genome editing
con Maurizio Balistreri