Che una tecnologia cognitiva abbia un impatto sui processi della vita mentale, e sulla stessa anatomia del cervello, non è in questione, dall’invenzione della scrittura fino alla multimedialità elettronica.
Anche la nuova tecnologia digitale, come ogni “tecnologie dell’intelletto” (Jack Goody), porta in luce le potenzialità della cognizione umana e consente di elevare l’“incompletezza” della natura umana in ordine alla creazione delle condizioni della sua vita sociale; essa estende la sua influenza sull’intera organizzazione della società.
Come mezzo di comunicazione, l’innovazione della tecnologia digitale svolge una funzione eminentemente connettiva – a differenza della tecnologia tipografica del libro, che nell’immediato isola l’individuo nella lettura solitaria. E allora quale influsso esercita sullo sviluppo dell’interazione sociale, sulla società intera? L’osservazione di cosa facciamo, ad esempio con il nostro dispositivo elettronico portatile, cosa ci dice sul nostro “essere sociale”, sul nostro bisogno di socialità? Di quali ulteriori esigenze di socializzazione di fa strumento?
E, ancora, la dimensione ludica, alla base della progettazione dei videogiochi, cosa ci svela?
(6, continua)