Che fine a fatto il bisogno del “noi”, il bisogno di appartenenza? Al “noi” si è sostituito «un “io” che gira a vuoto». Il ripiegamento sull’“io” dimostra la tesi di Filippo Barbera: che la pervasività del modello neoliberale di società, dell’“economico” come orizzonte di senso della realizzazione individuale, ha fatto terra bruciata del senso relazionale dell’azione, della socializzazione espressiva, dello stare insieme come intenzionalità collettiva.
Il senso del “noi” sopravvive in tentativi sparsi di gestione comune (neo-comunitaria) di servizi e di beni della vita quotidiana – dall’energia al cibo, alla abitazione –, tutti tentativi di ricostruzione di quella che è «l’infrastruttura spaziale della sfera pubblica». Ma di fronte alla sordità della politica, a quale destino vanno incontro queste iniziative di riscoperta dell’azione pubblica?
Le forme attuali di interazioni dentro i partiti, ridotti a centri di interesse e di potere, «incistati dentro le maglie dello Stato», per i giovani – quando non catturati dentro la sfera virtuale dell’interazione dei social – anche, e forse soprattutto, quando impegnati nell’attività sociale non sono più accettabili. L’estraneità della politica è un problema da risolvere.
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