La costruzione del “noi” – Momento conviviale 2

Cosa studiare nell’età della performance? Ciò che piace…

Elena Del Col: –  …nel tuo percorso a un certo punto ti trovi in una strada in cui non hai neanche l’immaginazione di pensarti in modo diverso da “quello che è”, e da quello che la società vuole che tu sia. […]
Arianna Perruquet: – Voglio fare questo, per fare cosa poi? C’è sempre questa domanda che ti ossessiona. Però poi hai deciso di fare qualcosa che ti piace… per fare poi [qualcos’altro], e non lo vedrei come un fallimento.
Sophie Bordet: È difficile non vederlo come un fallimento. Però hai fatto un lavoro personale per non vederlo come un fallimento, perché la pressione non è solo esterna, è anche interna, è interiorizzata. […] Studio, perché mi sento interessato a quello che sto studiando, e soprattutto lo percepisco non come un fallimento, ma come una ricchezza personale, un coltivare qualcosa per me stesso, qualcosa che magari non mi servirà, però mi ha dato gli strumenti per leggere poi il mondo in una maniera che sento mia. […]
Simone Stroppiana: Per tornare al discorso sulla comunità, in una comunità servono saperi diversi?
Nino Lucchesi: Servono saperi inutili.

Video appartenente alla cena: