L’XI tesi su Feuerbach di Karl Marx – «I filosofi hanno finora interpretato il mondo in modi diversi; si tratta ora di trasformarlo» (1845) – pone un problema: come una teoria, una conoscenza del mondo può diventare parte dell’attività pratica di una sua trasformazione? La sfida della teoria marxiana, nella sua formulazione matura, e pur sempre incompiuta, contenuta ne Il Capitale, è appunto quella di riuscire a connettere le due dimensioni, della teorica e della pratica, di attribuire alla teoria una funzione trasformativa della realtà.
La non riuscita storica di questa sfida ne esaurisce anche la portata teorica? Di fatto, di fronte alla situazione sociale, altamente conflittuale e critica, a differenza delle teorie mainstream, la teoria marxiana continua a dimostrare la sua autorevolezza; e proprio per la sua capacità di spiegazione della realtà sociale presente, dalla globalizzazione alla ciclicità strutturale delle crisi economiche, dal conflitto sociale alla dominanza tecnologica nella produttività del lavoro fino alla crisi ecologica globale. È un paradigma teorico alternativo, «il cui scopo fondamentale è delineare la struttura della società moderna nel suo complesso».
Una comprensione della realtà che ne spiega il funzionamento – a più livelli, dal modo di pensare al modo di vivere – permette anche di passare a una sua trasformazione, in pratica? Quali sono state, e sono, le difficoltà – teoriche e organizzative – di questo passaggio?
(1, continua)