C’è una storia della globalizzazione. E il suo carattere essenziale è la consapevolezza del globale, la consapevolezza che gli individui hanno della situazione globale, del fatto di trovarsi tutti sulla stessa sfera, il globoterrestre.
Questa coscienza di far parte di qualcosa di più grande non è nuova. Erala comprensione del mondo come «kósmos»dellametafisicae dellageometriagreca, quella dell’esplorazione marittima e commerciale della modernità e infine quella dell’interdipendenzatecnologica e comunicativa della società contemporanea.
Lo spazio identitario entrocui oggi la nostra esistenzasi costruisce – il processo di individualizzazione, dell’«uomo chiuso»che conduce un’esistenza come a sé stante, separato da un precedente kósmosolistico, integrato in un tutto –è anch’esso un esito del processo in atto dei sistemi globali, e tuttavia non sembra che un talespazio corrisponda al globale come tale.
(5, continua)