Perché non provare a estendere l’insegnamento d Jeremy Bentham, filosofo inglese, ideatore dell’utilitarismo, ai problemi della nostra vita quotidiana?
Un esperimento, su proposta di Giandomenica Becchio, un approccio economico alla vita individuale. Si tratta di applicare l’«algebra morale» dell’utilità di Jeremy Bentham, un calcolo che misura il vantaggio o lo svantaggio apportato da una determinata scelta – come, ed esempio, lasciare o meno un/a fidanzato/a. È un calcolo edonistico, per cui l’utilità è una grandezza oggettiva, quantificabile e misurabile, è il calcolo della felicità.
Per ogni scelta è possibile fare un elenco di valori positivi (piacere/beneficio) e di valori negativi (dolore/costo) da assegnare alle sue possibili conseguenze; la somma algebrica (+/–), la differenza tra l’utilità positiva e negativa, consente di definire l’utilità individuale netta di un’azione.
Una ricetta per la felicità, quindi, da produrre nella nostra vita quotidiana. Buon esercizio!
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