Un’analisi storica del denaro, come oggetto e simbolo, e delle sue diverse funzioni, può servire a comprendere un’istituzione che gioca un ruolo chiave nell’organizzazione della convivenza umana.
Ad esempio, la moneta antica, greca e romana, fin dal suo apparire è stata espressione diretta del potere che l’aveva generata e che la utilizzava.
Se nel mondo greco la moneta è ancora strettamente collegata con la divinità e tramite quest’ultima con la comunità cittadina, nel mondo romano la moneta diventa esaltazione del potere dell’imperatore e della sua famiglia e formidabile strumento di propaganda.
Ma denaro e moneta sono la stessa cosa? In che cosa si distinguono? E cosa significa, oggi, la smaterializzazione del denaro, la crescente presenza della moneta virtuale nelle nostre vite?
È possibile pensare la convivenza umana oltre la mediazione sociale del denaro? E senza essere san Francesco?
Ad aiutarci in una lettura critica delle trasformazioni, anche quelle più attuali (bitcoin), dell’istituzione denaro ci saranno alla nostra tavola Fiorenzo Catalli e Maria Grazia Turri.
1. L’origine della moneta. 1 – il mondo greco antico
Interrogarsi sull’origine della moneta? Perché no!
E in effetti il fatto di maneggiare, nella nostra quotidianità, il denaro non vuol dire davvero sapere qual è il significato del denaro per la convivenza umana. E, anzi, si finisce per darne per scontata l’esistenza.
Ma non è sempre stato così.
Nella conversazione a cena, Fiorenzo Catalli e Maria Grazia Turri, ci hanno aiutato a decifrare, a partire dal mondo antico, greco e romano, l’attualità della crisi finanziaria che, almeno dalla fine degli anni ’70, governa la nostra società.
Un passaggio critico, quello attuale, dove i flussi della ricchezza monetaria dell’economia mondiale sembrano andare, nella loro persistente tendenza, a vantaggio esclusivo di un’irrisoria minoranza della popolazione mondiale; e dove il potere del denaro finisce per esercitare un dominio inesorabile sulla vita della maggioranza.
PS: Se nel corso della visione, vi sembrerà che la traccia video proceda a volte a scatti, non vi preoccupate, è proprio così. C’è stato un problema tecnico durante la registrazione, che è andato peggiorando nel tempo.
(1, continua)
2. L’origine della moneta. 2 – il mondo romano antico
L’esistenza metallica della moneta, da espressione dell’autorità sacrale a funzione politica – e cioè dal mondo greco a quello romano – non cessa di svolgere, al di là del suo impiego economico, una funzione rappresentativa dell’unità civile e politica della comunità. E, soprattutto nell’età imperiale romana, di comunicazione del potere. Così almeno nel mondo antico.
In questo video, anche l’etimologia della parola moneta.
(2, continua)
3. La moneta e la teoria del dono (Marcel Mauss)
La materialità della moneta, ad esempio quella metallica, non è quel che sembra.
Allora che cos’è il denaro? Maria Grazia Turri, al riguardo, ci ha fornito alcune puntuali suggestioni filosofiche.
La moneta chiama in causa una dimensione che le è propria: è la dimensione simbolica, relazionale della vita sociale.
E, nel suo uso (le sue quattro funzioni: di unità di conto, di mezzo di scambio, di mezzo di pagamento e di riserva di valore), mette in gioco principalmente la gestione temporale della società, la risorsa del tempo, quale regolatore della stessa convivenza umana.
Inevitabile, è il riferimento alla teoria del dono di Marcel Mauss.
(3, continua)
4. La liquidità finanziaria, oggi: tra pratica del debito e pratica del dono
Maria Grazia Turri ci ha proposto uno sguardo sulla crisi finanziaria, e le grandi riforme legislative che la contrassegnano, crisi in cui siamo immersi dalla fine degli anni ’70 e inizio degli anni ’80.
La sua struttura – una struttura di liquidità monetaria la cui espansione si dilata nel tempo – somiglia a un gioco “a scatole cinesi”. E la metafora è quanto mai appropriata. Un gioco di potere, dove il dono monetario, il credito, sembra farsi per i più un dono avvelenato.
Al fondo, ancora sempre, è in gioco la gestione del legame sociale, di ciò che tiene insieme, nel tempo, la società umana. Chi garantisce la pratica del cummunus, il “mettere insieme” che fonda la comunità, la pratica del debito globale, la distribuzione di ricchezza (monetaria), su cui si regge la società di oggi?
(4, continua)
5. La teologia del denaro: il governo del tempo sociale
Che cosa significa che il denaro sovrasta come un destino la vita degli individui? Che il denaro – il dio denaro –, nella sua forma di vincolo di reciprocità, del dare e dell’avere, di debito e di credito, è ciò che domina nel suo movimento temporale il legame sociale come tale.
Un’alternativa è possibile? È possibile immaginare un’altra forma di riconoscimento, in senso politico e sociale, tra gli individui che non sia la loro solvibilità monetaria?
È possibile andare oltre questa dinamica inesorabile della vita sociale degli esseri umani, come se ne andasse della loro dannazione e della loro “colpa” o della loro salvezza?
Qualche risposta è emersa verso fine cena. A essere sotto accusa, almeno, l’ideologia dell’individuo dominante oggi.
(5, fine)