Il TEMA è: la riflessione sul gioco di parola contenuto nel termine «con-dirsi», da noi scelto per dar nome al nostro gruppo conviviale di discussione.
C O N D I R S l, se letto come con + dirsi, rinvia al «dire di sé» e sul «dire insieme» come «dirsi l’un l’altro. Un gesto di reciprocità, di reciproca intensità nel parlare.
Poi c’è il rinvio più diretto al termine «condire», che attiene al cibo, a suo arricchimento sensoriale; ma di ciò parleremo più avanti.
La discussione sarà stimolata dalla performance Lorem Ipsum di Francesca ARRI e Cinzia CECCARELLI, giovani artiste torinesi che spesso lavorano insieme in ambito performativo generando situazioni di forte impatto emotivo.
1. Lorem ipsum, azione di Arri & Ceccarelli
LOREM IPSUM, AZIONE di ARRI & CECCARELLI «Lorem Ipsum», l’azione di Arri & Ceccarelli, è un’opera sulla comunicazione che propone all’interno di uno spazio domestico quotidiano una riflessione sul bisogno di trovare parole per riempire un vuoto, di stabilire connessioni come arte di comporre una diversa comprensione di sé nell’epoca della rete dei nuovi media globali.
A cominciare dalla parola leggere: dal. Lat. légere [=gr. legein, “raccogliere”“, “dire”, “discorrere”, da cui lògos “discorso”, lexis “parola”], la cui origine accad. è «leqû», «laqû» (“raccolgo”, “comprendo”). Leggere quindi significa propriamente “raccogliere”; “loquor”, “parlo”, risulta poi dalla stessa base di “lego”. (da Giovanni Semerano)
E del parlare che dire? «Che vale sempre la pena fare una domanda, ma non sempre dare una risposta». A immagine del logo di C O N D I R S I.
«Lorem ipsum» è l’incipit di un insieme di parole utilizzato in tipografia come testo riempitivo in bozzetti e prove grafiche. È un testo privo di senso (è la storpiatura di un testo in latino), composto da parole riprese arbitrariamente da uno scritto di Cicerone del 45 a.C. Il testo è stato utilizzato per la prima volta nel 1500 da uno stampatore per mostrare i propri caratteri; da allora è diventato lo standard dell’industria tipografica. […] In informatica è usato molto frequentemente come testo riempitivo nelle prove grafiche di pagine web e come dati fittizi nella prova di funzionamento dei database. L’uso di questo espediente, per riempire spazi altrimenti vuoti (spesso in attesa dei dati definitivi), è molto efficace grazie soprattutto all’alternanza di parole lunghe e brevi, punteggiatura e paragrafi. In questo modo viene simulato con sufficiente verosimiglianza l’impatto grafico di un testo reale, in modo particolare per quanto riguarda l’impatto estetico.
[da http://it.wikipedia.org/wiki/Lorem_ipsum]
(1, continua)
2. Del libro come metafora e oltre
Francesca Arri e Cinzia Ceccarelli ci hanno offerto un metodo: afferrare un problema, non importa quale, un problema che vale la pena “raccogliere” anche dalle pagine di un libro, depositato nel nostro parlare, e andare oltre, per inserirlo in un processo vitale di risposte e domande, in un processo sociale, partecipativo e, come loro hanno dimostrato, performativo.
E, ancora, aprire il problema a una soluzione collaborativa, entro un’architettura di relazioni aperte alla disposizione emotiva dell’incontro con l’altro, gli altri. Una metafora della connettività del cervello e dell’intelligenza, dell’orientamento sociale entro cui la vita della mente può trovare la sua “soluzione” pratica.
(2, fine)