Il G8 di Genova 2001 è stato per Lucio Villani, un «superstite» di quelle giornate, l’esperienza di un trauma.
La sua narrazione, in 20 anni dopo. Una ballata del G8, si fa satira politica, per mettere in prospettiva la memoria traumatica di quell’evento.
Un’elaborazione personale, “né con speranza, né con timore”. In una tonalità emotiva che è segno dei tempi, e anche del contesto in cui viviamo da ben prima di allora, quello di un paese senza sinistra.
(5, fine)