Cucinare richiede il tempo del lavoro “sporco” di combinare alimenti, tra le pentole e i fornelli della cucina. Il risultato è il dono del sapore e il gusto di essere insieme tra ospiti, un piacere del vivere. La degustazione del sapore, un piacere tangibile, costituisce una convivialità, una socialità, che restituisce alla tavola la sua vera dimensione, quella della condivisione. Niente di paragonabile al “mi piace” di condivisione sulle piattaforme dei social media.
Dove si dà la ricerca del piacere di vivere, oggi? Entro quali forme (o modi) del legame sociale?
Il cibo condiviso o scambiato è segno di accoglienza, simbolo generativo di legami tra individui, il cui conversare insieme a tavola accresce il gusto stesso di mangiare e di vivere.
Nota: Il desiderio preso per la coda (1941) è una commedia di Pablo Picasso, in cui le cose quotidiane diventano protagoniste: Piedone, la Cipolla, la Torta, le Tende, l’Angoscia Grassa, il Silenzio. La prima rappresentazione andò in scena a Parigi in casa di Michel Leiris, fu recitata da attori di “eccezione”, Pablo Picasso, Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre, Raymond Queneau, Valentine Hugo, e con la direzione di Albert Camus.
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