Nella società, per la riproduzione materiale della vita degli individui vale ancora sempre ciò che ne pensava Adam Smith? E cioè che:
«Noi non ci rivolgiamo alla loro umanità, ma al loro egoismo, e con loro non parliamo mai delle nostre necessità, ma dei loro vantaggi.»
(da Adam Smith, La ricchezza delle nazioni)
Un assunto etico – il nostro interesse egoistico – su cui Adam Smith riuscì a immaginare la «società di mercato» come progetto politico di pace per la società.
Davvero la nostra «naturale» socialità si risolve tutta nella dimensione economica dello scambio di merci? È al «mercato» che si compie pienamente la nostra natura umana?
O c’è qualcosa di diverso, e di possibile ancora?
(3, continua)