Nella nostra società utilitarista, lo «scandalo» del dono è la questione politica del legame sociale. La “logica del dono”, dell’obbligo della reciprocità, che fonda e mantiene il legame sociale – come la ricerca antropologica di Marcel Mauss e altri sulle società tradizionali dimostra – è l’attestazione che alla base del «fare economico», della sussistenza materiale della società, c’è anzitutto la dinamica umana della dipendenza reciproca, e che la questione ultima è la possibilità di partecipare alle decisioni sulle modalità stesse della convivenza umana.
Nell’attuale stato del mondo, è praticabile un’«economia alternativa» alla sfera dell’“economia di mercato”, che sembra invece conferire al legame sociale un’esistenza autonoma e separata dalla vita degli individui? L’esistenza, tra gli interstizi dell’attuale economia globale capitalistica, di pratiche economiche di «mondi altri» – dalle esperienze di economia solidale alla finanza etica, dal consumo critico alle esperienze comunitarie di agricoltura biologica –, sottratti alla logica dell’accumulazione capitalistica, mostra che un’alternativa è possibile.
Per Mauro Bonaiuti, occorre promuovere una circolarità virtuosa tra queste pratiche economiche e la riflessione teorica sulla decrescita, sull’arte di vivere in un tempo di “abbondanza frugale” (Serge Latouche). Una circolarità riflessiva che è non riducibile a un approccio in chiave solo “economica” al problema di preservare gli eco-sistemi naturali, ma che richiede invece un approccio più profondo, culturale: richiede un “reincanto del mondo”, la riscoperta di una sorta di “coscienza cosmica”, in grado di assumersi la responsabilità dell’intreccio reciproco tra attività ”economica” umana e la rete della vita del pianeta. E, a questo proposito, i saperi delle “comunità indigene” – “dall’altra parte dal mondo” (occidentale) – hanno qualcosa da insegnare.
(3, continua)
Video appartenente alla cena:
Cena Nº103
Decrescita come reincanto del mondo: convivialità, dono e cura di sé e del pianeta
con Mauro Bonaiuti