Genova, 19-22 luglio 2001, giornate di mobilitazione di massa. Giornate di protesta radicale, di partecipazione antagonista, contro la messa in scena istituzionale – il G8 – di un dominio politico, del governo dei potenti del mondo, della globalizzazione economica, della crescita illimitata, distruttiva della vivibilità del mondo.
L’emozionalità di quell’evento, e della sua narrazione, riverbera ancora nelle generazioni di allora, e in quella successiva dei ventenni e trentenni di oggi. Ma l’esperienza shock della brutalità poliziesca, che segnò l’evento, sembra aver sequestrato il senso di quella partecipazione. Un trauma che ne ha come bloccato l’elaborazione collettiva, la spinta propulsiva in direzione di una nuova politica.
Resta ancora da chiederci: di quale ordine del mondo è oggi garante la polizia?
(2, continua)