La rivoluzione non è all’ordine del giorno. Anzi.
Di certo, non per le attuali giovani generazioni.
Il mito del ’68, se sopravvive, resta tale.
Qual è allora la reale condizione giovanile, oggi?
Di certo, sul piano politico, e in maniera diffusa, non si esprime nell’aggressività o nell’uso della violenza.
Ma, quella attuale, non è però una generazione immobile.
La chiave per leggere la partecipazione dei giovani alla vita sociale sta forse nella loro ricerca di pienezza, di un’esperienza di sé ricca, di una libera espansione della loro individualità? È allora nelle condizioni materiali e sociali che ne negano l’espressione che forse va cercata la potenzialità del conflitto sociale.
(6, fine)