L’identità liquida (nel senso di Zygmunt Bauman) come problema. Un problema, almeno, per i giovani presenti attorno alla tavola.
Non più l’identità come qualcosa di sostanziale, di pieno, di solido un tempo percepibile come “naturale”, predeterminato e non negoziabile; ma l’identità come qualcosa di fluido che dipende da una molteplicità di intrecci sociali, di forme di comunicazione simultanee, giocate sul “qui e ora”, precarie, che creano contesti di appartenenza complessi.
La fine di questa identità è forse l’esito di quale trasformazione della pratica sociale nella formazione del “divenire adulto” nella nostra società?
(Fine)