Come fu possibile il ’68? Un fenomeno planetario. Il fatto è che non fu il solo.
Erano gli anni ’60. E altri fenomeni planetari di costume, di cultura giovanile, si registrano in quegli anni.
A livello di mentalità, il senso di appartenenza della condizione umana a una condizione planetaria è un passaggio che avviene tra l’orrore della bomba atomica di Hiroshima e il lancio del satellite artificiale Sputnik 1. Un’acquisizione della generazione successiva alla Seconda guerra Mondiale.
A spiegare l’espansione planetaria della cultura, è, per Peppino Ortoleva, l’avvento, profetizzato da Mashall McLuhan, del «villaggio globale», dell’era della connessione elettronica del mondo.
Che, di per sé, era già un cambiamento radicale della storia.
È in questa condizione che nel ’68 fu possibile il radicamento planetario di un desiderio di cambiamento, di rivoluzione?
Cosa è venuto meno da allora?
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