Che cos’è successo di radicale nel ’68? È cambiata la politica.
Per la prima volta, dice Peppino Ortoleva, con il ’68, da un parte si è data una politica globale, fuori dalle identità degli stati nazionali, dall’altra, al tempo stesso, si è affermata l’idea di un mondo fatto di identità molteplici. È il diversitarismo, l’idea che ora nel mondo ciò che conta è la differenza – i neri sono diversi dai bianchi, le donne sono diverse dagli uomini, gli omosessuali sono diversi dagli eterosessuali.
Dentro il processo della mondializzazione, che era già in corso – la tecnologia del container è del ‘70 –, con il movimento del ’68 si compie una svolta della politica: ora si va verso la nozione di identità come chiave, elemento base, della vita della politica.
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