Che cos’è il dono? Uno scambio sociale, anzitutto. Un po’ in disuso, oggi.
La gratuità del dono sembra farci uscire del tutto dalla logica economica. Un dare altruistico, libero, gratuito, senza alcuna contropartita. Ma così sembra, per paradosso, essere la semplice proiezione in negativo del calcolo dell’interesse dell’‟homo oeconomicus”.
Forse c’è qualcosa di più. Almeno, come fatto sociale. Qualcosa che invita a guardare alle relazioni sociali né solo come a un obbligo contrattuale, né solo come a una libertà altruistica. Ma come a un bisogno di espansione dell’esistenza personale, che conserva il carattere di utilità della vita pratica.
Nel dare senso al proprio lavoro? Nel trovare il tempo per gli altri? Il «dono» quindi come valore in grado di generare «abbondanza», in tempi di «scarsità», nel godimento comune della nostra vita sociale? Un’espressione di saggezza?
(2, continua)