Un po’ alieni dalla pratica del sacrificio. Estranei alla ritualità del banchetto sacrificale. Eredi di un’antica cultura conviviale. Educati alle buone maniere a tavola. Ancora ci pare inviolabile il piacere della convivialità.
Ma – forse perché l’energia primordiale che discende dall’archetipo del banchetto esercita ancora un’attrazione felice – un sospetto ci sfiora: che uno scenario di sacrificio sia ancora necessario per dare un ordine al caos, all’odierna distribuzione diseguale, tra scarsità e abbondanza, nell’accesso al cibo.
(3, continua)