La fragilità come esperienza è qualcosa di personale e privato: nel momento finale della nostra vita – l’evento della morte, un’esperienza di «rottura» definitiva – coincide con la comprensione della vulnerabilità della nostra condizione umana di esseri viventi.
Ma «nel mezzo», lungo il percorso stesso della nostra esistenza, cosa succede? Uno spunto ce lo fornisce il testo L’impotenza di Giorgio Gaber. Dove si gioca il senso o il non senso della nostra vita?
Giancarlo Caselli ci propone un’esplorazione psicologica della fragilità come esperienza individuale.
(1, continua)