Di che è fatto un incastro? Cosa tiene insieme una cosa dentro l’altra?
La perfezione della loro coincidenza, della loro aderenza? Oppure il collante, la “materia” che ne modella la corrispondenza?
Di che è fatto il gioco erotico o d’amore?
La poesia erotica di Patrizia Valduga già dice qualcosa. Quell’incastro di aulicità della forma – la quartina rimata in endecasillabi, un madrigale – e di “bassezza” del contenuto – una notte di sesso – dice la complessità degli elementi che entrano in gioco.
C’è di che nutrire il corpo, o meglio i corpi, e la mente, e la loro “corrispondenza”, appena palpabile.
(2, continua)