Che cosa significa che il denaro sovrasta come un destino la vita degli individui? Che il denaro – il dio denaro –, nella sua forma di vincolo di reciprocità, del dare e dell’avere, di debito e di credito, è ciò che domina nel suo movimento temporale il legame sociale come tale.
Un’alternativa è possibile? È possibile immaginare un’altra forma di riconoscimento, in senso politico e sociale, tra gli individui che non sia la loro solvibilità monetaria?
È possibile andare oltre questa dinamica inesorabile della vita sociale degli esseri umani, come se ne andasse della loro dannazione e della loro “colpa” o della loro salvezza?
Qualche risposta è emersa verso fine cena. A essere sotto accusa, almeno, l’ideologia dell’individuo dominante oggi.
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