La sopravvivenza dell’organizzazione è un processo fondamentalmente conservatore. Perché sorprendersi del cambiamento che si verifica all’interno delle organizzazioni? Perché la sua conservazione abbia successo, il cambiamento, l’introduzione del nuovo, richiede la sua incorporazione nel vecchio.
La condizione che permette il cambiamento è la sua capacità di adattarsi al mutare delle circostanze. Ma appunto ciò significa che l’introduzione di nuovo modo di vita deve dar prova di conservarsi entro una configurazione di relazioni mutevoli tra l’organizzazione e l’ambiente. E ciò avviene solo a condizione che il nuovo modo di vita sia congruente con la situazione, con l’ambiente in cui opera. Altrimenti, per eccesso di rigidità, l’organizzazione si altera fino a mettere fine a sé stessa. È la sua morte.
Ma oggi il modo di vita – l’organizzazione – delle istituzioni tradizionali, derivato dalla svolta neolitica, è in grado di affrontare le sfide del mondo attuale? E, non da ultima, proprio la minaccia alla vita della nostra specie che sembra proprio dipendere dal carattere competitivo e violento delle nostre istituzioni – che costituisce culturalmente il nostro mondo e la sua relazione con ill mondo naturale?
Per nostra fortuna, la condivisione del cibo a tavola ha congiurato, per il tempo della cena almeno, tale pericolo.
(3, continua)
Video appartenente alla cena:
Cena Nº44
Libertà, sicurezza e organizzazione. Un’apologia del desiderio di non essere dominati
con Giovanni Leghissa