La morale della Chiesa cattolica sulla sessualità, e soprattutto sul tema dell’aborto, è forse l’espressione di un grumo indissolubile nell’esercizio della sua stessa autorità. È quello della sua cultura patriarcale.
Ma, l’opposizione tra rifiuto tradizionalista e apertura alla modernità in fatto di morale sessuale non scioglie ciò che è in gioco nella questione femminile per la Chiesa. Ad attenuare, poi, la violenza misogina del linguaggio patriarcale della morale ecclesiastica forse non basta il ricorso al linguaggio della compassione – della misericordia, come reclama Enzo Bianchi.
C’è in gioco molto di più. Una visione dell’essere umano in conflitto. E, soprattutto, la difficoltà di accogliere il primato della relazione costituiva attraverso cui emerge l’umano – il suo farsi “in relazione”, nell’“essere tra”, che dà vita a un abitare aperto alla possibilità, alla fiducia nella vita stessa – e la cui “gestazione” è il corpo della donna.
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