L’impatto con l’altro ci interroga. Non tanto, o non solo, perché il senso dell’altro, individuale o collettivo, è per definizione il suo essere “diverso” da noi, e ci sollecita alla comprensione della sua diversità, culturale, sociale e storica; ma perché l’altro, a sua volta, ci mette di fronte al senso, che è l’altro a elaborare, del nostro essere altro per lui. Un’alterità reciproca, un’identità relativa: nell’incontro l’immagine di sé si fa relativa allo sguardo, alla prospettiva dell’altro. Insomma, l’immagine di sé o dell’altro, da qualunque parte venga elaborata, è sempre un’invenzione.
Il senso che l’altro offre o rifiuta dell’identità, di cui ognuno è portatore nell’incontro, viene ad alterare la percezione di sé. L’identità di sé si sfoca, non possiede più contorni netti e definiti, si fa riflessiva, si apre a possibilità molteplici, in un gioco reciproco di sovrapposizione e di scarto, e anche di errore, del senso dell’essere altro – che oggi poi si riverbera e si moltiplica a dismisura proprio attraverso l’immagine elettronica della rete.
Di questa ricerca, che fa appello a ironia e onestà, Valentina Roselli ne ha fatto un progetto artistico.
(2, continua)
Video appartenente alla cena:
Cena Nº11
Scambio di sguardi sull’altro – Performance/Video di Valentina Roselli
con Marco Scarcella, Valentina Roselli