In uno scenario urbano quasi surreale, a Genova in quelle giornate si consuma la crudele ferocia di una repressione poliziesca inattesa. È una violenza, incisa nella carne viva dei corpi, e di giovani corpi, a spezzare la protesta dei movimenti “no global”. A cui si aggiunse l’impunità di Stato per la maggior parte dei responsabili di tanta barbarie del potere.
Il sogno che un altro mondo – una società migliore – è possibile è ancora sotto scacco di quella pratica violenta del potere? Il capitalismo, come sistema economico globale, è davvero un sistema di vita, e di socialità, non revocabile?
(3, continua)