Addestrarsi a sentire. Come fare?
Quali strumenti abbiamo a disposizione per recuperare la corporeità, l’unità di mente e corpo?
Qualche traccia di corporeità è rintracciabile già nella nostra vita quotidiana – dal camminare al fare l’amore – e nel nostro linguaggio. Si tratta di mettere in movimento il corpo, e di incorporare il pensiero.
Il «passo» è un pensiero incarnato. E qualcosa cambia. Anche nella nostra visione di noi stessi, della nostra individualità.
Si recupera il senso per cui l’essere umano si fa e si sa nel contatto, nella costruzione di uno spazio di relazione, in grado di far convergere sfera simbolica della mente e sfera dell’esperienza sensibile, della vita – il βίος – come vita sociale.
E, in fondo, che altro è il simbolico, se non questa convergenza?
(3, continua)