L’educazione come processo di infantilizzazione del soggetto?
Roberto Fineschi: – Nella misura in cui queste persone [professionisti intellettuali] non sono più funzionalmente necessarie [al processo lavorativo] perché le macchine fanno da sé, cosa le produco a fare? Perché devo investire in una classe intellettuale che poi potenzialmente mi diventa antagonista, quando non ce n’è alcun bisogno – bisogno nel processo di valorizzazione del capitale? Allora che faccio trasformo l’Università in un bellissimo business. […]
Anna Delfina Arcostanzo: – Penso alle facoltà umanistiche che non sono nate per produrre tecnici, per saper produrre…
Roberto Fineschi: – Però devi educare dei cittadini.
Anna Delfina Arcostanzo: – Esatto, è quello che pensavo. In questo caso, il processo di infantilizzazione [del soggetto] e di educazione a un pensiero non critico, ma proprio di educazione all’assimilazione…
Roberto Fineschi: – Ma se io produco degli individui che coltivano l’universalità dell’humanitas come valore, ma questi mi faranno girare le scatole [risata] o staranno dalla mia parte?
Anna Delfina Arcostanzo: – Questo processo… può anche essere considerato come strumentale per neutralizzare il potenziale eversivo che ha il pensiero.