Genova 19-22 luglio 2001 segna la fine di una stagione del movimento «no global» – di una socialità nascente, sacrificata alle crisi permanenti del sistema socio-economico finanziario globale. Alla sua chiusura, si è aperta un’altra stagione di lotte, di invenzione di una nuova socialità?
La socialità stessa, come gran parte della comunicazione, sembra essersi spostata nell’universo digitale dei social media.
È allora alla virtualità dei media che bisognerà affidare la costruzione del sistema delle relazioni sociali? O non è già la realtà dei media, nella loro struttura proprietaria, socialta per segmentare gli individui in nicchie di comunicazione autoreferenziali, e lungo linee anche generazionali (Facebook vs Instagram), da impedire proprio di prendere coscienza del comune bisogno di socialità?
Forse, allora, è di spazi reali, di spazi fisici di politicao, che abbiamo bisogno per sperimentare una socialità sottratta ai meccanismi di frammentazione della vita collettiva.
(4, continua)