Come guardare all’individuo, e alla costruzione della sua soggettività, nella post-modernità? Per Giuseppe Dambrosio, occorre rifarsi alla proposta filosofico-politica di Michel Foucault, per il quale la società risulta attraversata da dinamiche di sapere-potere, che modellano la produzione di soggettività.
Là dove si afferma il potere disciplinare, sono i dispositivi – le tecniche e le pratiche di disciplinamento – a governare anzitutto l’esistenza corporea, la corporeità lungo le coordinate del tempo e dello spazio, dell’individuo. E a renderlo funzionale – in un processo di soggettivazione e assoggettamento – al progressivo sviluppo del sistema di relazione del regime politico–economico del capitalismo (bio-politica).
In questa fase di transizione della società post-industriale, come si esercita il potere? Quale ruolo strategico svolge l’accelerazione del processo scientifico-tecnologico che segna il passaggio da una economia basata sulla produzione digitale-informatica degli anni ‘80 a quella biotecnologica e algoritmica di oggi? Quale è il suo potere di normalizzazione, di controllo sull’esistenza degli individui? E quali eventuali prospettive di liberazione si aprono entro gli scenari della società attuale?
(1, continua)